
È ciò che emerge dall'analisi statistica integrata sviluppata da Istat sui dati del 2020, quelli dello scoppio della pandemia e della recessione più pesante dal dopoguerra. Stando ai nuovi numeri preparati da Istat nel 2020 il numero degli occupati si sarebbe infatti ridotto di 464mila unità rispetto all'anno precedente, con una riduzione del tasso di occupazione dal 59,0% al 58,1%. Questa riduzione degli occupati è accompagnata da una caduta dei disoccupati di 269mila unità. Una apparente contraddizione, legata però principalmente al grande aumento del numero degli inattivi, cresciuti in un anno di 567mila unità.
La fascia della popolazione più colpita dalla crisi è stata quella meno abbiente: il quinto della popolazione con reddito equivalente inferiore, infatti, ha registrato un +2,4% del tasso di inattività, contro il +1,3% del secondo quinto più povero.
Circa 10,6 milioni di famiglie (oltre quattro su dieci) hanno beneficiato... [continua sul sito]