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chi – Studio Paolisso & Partners
Sono tanti gli studi che abbiamo avuto modo di seguire negli anni e sono davvero diversi l'uno dall'altro. Storia, passioni professionali, zona geografica, dimensione, obiettivi, successo riscontrato, età del professionista e del gruppo di lavoro... Insomma, è comprensibile che fornire un piano dettagliato che permetta di raggiungere qualunque obiettivo, partendo da situazioni così differenti, sia pura fantasia. Quantomeno, è al di fuori della mia portata. Tuttavia, seppur dissimili, esistono delle caratteristiche che accomunano gli studi e che mi permettono di provare a definire una traccia per la crescita che si applica ai più.

Il primo passo, senza ombra di dubbio, è mettere a posto lo studio. È di primaria importanza perché consente di costruire delle solide fondamenta per qualunque sviluppo successivo ed è particolarmente utile perché permette di lavorare su cose che già si hanno e che sono quindi concrete. Mettere a posto lo studio non vuol dire riordinare i faldoni, anche se dovresti fare anche quello. Significa entrare nel merito dei meccanismi con i quali viene prodotta marginalità e stabilire un piano di azione per le cose da mettere a posto. I bersagli... [continua sul sito]
Il 19 marzo 2021 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il tanto atteso "Decreto Sostegni"  (D.L. 22 marzo 2021, n. 41), pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 70/2021 del 23 marzo 2021. Il Decreto contiene misure di aiuto per imprese, lavoratori autonomi e privati particolarmente colpiti dall'emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia da Covid-19.

Tra le principali misure è previsto il riconoscimento di nuovi contributi a fondo perduto per professionisti e imprese che hanno subìto perdite di fatturato a causa della crisi economica. In particolare sono ammessi al contributo i soggetti titolari di partita Iva, residenti o stabiliti in Italia, che svolgono attività di impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro, che abbiano subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile. Non è previsto alcun riferimento all'attività esercitata (codici ATECO). Il contributo è previsto anche per i soggetti che si avvalgono del regime agevolato dei "minimi" o "forfettari" e per le ASD se titolari di partita IVA alla data di entrata in vigore del Decreto.[continua sul sito]
Abstract:

Le Pro loco sono sicuramente una tipologia di enti associativi, molto diffusa in Italia, interessati a valutare quale sia il migliore loro inquadramento all'interno delle classificazioni previste dal Codice del terzo settore, il D.lgs. n. 117/2017.

Comprendere quali norme cambieranno o verranno abrogate fra quelle normalmente utilizzate nell'ambito della gestione di questi fondamentali organismi giuridici, rappresenta l'elemento essenziale per deciderne la classificazione futura. Il tempo a disposizione per affrontare il percorso valutativo e di approfondimento è ancora sufficiente, ma è consigliabile attivarsi fin da subito per non arrivare in prossimità della scadenza di fine anno, senza aver adeguatamente condiviso con la base associativa le scelte fondamentali per garantirsi un futuro ottimo.



Con la recente approvazione del Decreto Ministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 15 settembre 2020, n. 106 (pubblicato nella GU n. 261 del 21 ottobre 2020) che definisce le procedure di iscrizione e di funzionamento del Registro unico nazionale del Terzo Settore, la riforma introdotta con la Legge... [continua sul sito]
Abstract:

Le Pro loco sono sicuramente una tipologia di enti associativi, molto diffusa in Italia, interessati a valutare quale sia il migliore loro inquadramento all'interno delle classificazioni previste dal Codice del terzo settore, il D.lgs. n. 117/2017.

Comprendere quali norme cambieranno o verranno abrogate fra quelle normalmente utilizzate nell'ambito della gestione di questi fondamentali organismi giuridici, rappresenta l'elemento essenziale per deciderne la classificazione futura. Il tempo a disposizione per affrontare il percorso valutativo e di approfondimento è ancora sufficiente, ma è consigliabile attivarsi fin da subito per non arrivare in prossimità della scadenza di fine anno, senza aver adeguatamente condiviso con la base associativa le scelte fondamentali per garantirsi un futuro ottimo.



Con la recente approvazione del Decreto Ministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 15 settembre 2020, n. 106 (pubblicato nella GU n. 261 del 21 ottobre 2020) che definisce le procedure di iscrizione e di funzionamento del Registro unico nazionale del Terzo Settore, la riforma introdotta con la Legge... [continua sul sito]
Il patto di famiglia è uno strumento utilizzato per "passare", con certe garanzie successorie, l'azienda e/o le partecipazioni ad uno o più figli, non al coniuge, tacitando gli altri eredi legittimari (coniuge ed altri figli) con delle assegnazioni, in assenza di una eventuale esplicita rinuncia, non tassata.
La liquidazione agli eredi legittimari spetta al figlio assegnatario.
Può questi essere sostituito dal disponente, richiamandosi anche alla relazione al disegno di legge, che appunto così anche prevedeva?
Ove questo fosse ritenuto possibile, è evidente che si pone la problematica della valutazione dell'azienda e/o delle azioni o quote societarie . Questa, ai fini del patto famiglia, deve avere come riferimento la data della stipula dello stesso patto di famiglia. Se la liquidazione è effettuata dal disponente, si potranno porre evidenti problemi all'apertura della successione.

Infatti dapprima si dovrà determinare il valore dei beni oggetto della liquidazione (azienda e/o partecipazioni), dopodiché si dovranno calcolare le correlate quote spettanti ai legittimari per legge ed infine determinare le modalità di liquidazione (denaro... [continua sul sito]
L'Agenzia Entrate ha pubblicato sul suo sito internet la guida COMUNICAZIONI SUI CONTROLLI DELLE DICHIARAZIONI.
La guida mette in rilievo le modalità da seguire sia nel caso in cui il contribuente condivida le contestazioni contenute nella comunicazione di irregolarità, sia quando non è d'accordo con quanto riportato nell'avviso.

Ricordiamo che nel caso di comunicazioni relative ai controlli automatici, il contribuente può regolarizzare la propria posizione versando, entro 30 giorni dal ricevimento dell'avviso, l'imposta dovuta, gli interessi e una sanzione del 10%, invece di quella ordinaria del 30% che gli verrebbe richiesta con la cartella di pagamento. Nel caso di comunicazioni di irregolarità relative ai controlli formali, oltre a imposta e interessi è dovuta una sanzione del 20%, cioè ridotta a 2/3 di quella ordinaria.

Alle comunicazioni di irregolarità può aggiungersi quella relativa alla liquidazione delle imposte sui redditi soggetti a tassazione separata; in questi casi il contribuente riceve, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, una comunicazione contenente la richiesta di pagamento senza sanzioni e... [continua sul sito]
L'Agenzia Entrate ha pubblicato sul suo sito internet la guida COMUNICAZIONI SUI CONTROLLI DELLE DICHIARAZIONI.
La guida mette in rilievo le modalità da seguire sia nel caso in cui il contribuente condivida le contestazioni contenute nella comunicazione di irregolarità, sia quando non è d'accordo con quanto riportato nell'avviso.

Ricordiamo che nel caso di comunicazioni relative ai controlli automatici, il contribuente può regolarizzare la propria posizione versando, entro 30 giorni dal ricevimento dell'avviso, l'imposta dovuta, gli interessi e una sanzione del 10%, invece di quella ordinaria del 30% che gli verrebbe richiesta con la cartella di pagamento. Nel caso di comunicazioni di irregolarità relative ai controlli formali, oltre a imposta e interessi è dovuta una sanzione del 20%, cioè ridotta a 2/3 di quella ordinaria.

Alle comunicazioni di irregolarità può aggiungersi quella relativa alla liquidazione delle imposte sui redditi soggetti a tassazione separata; in questi casi il contribuente riceve, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, una comunicazione contenente la richiesta di pagamento senza sanzioni e... [continua sul sito]
Acquistare un'abitazione, per la maggior parte delle persone, è un impegno pluriennale che può comportare rischi e sacrifici considerevoli. Specialmente per un individuo o una coppia giovane, prima di imbarcarsi in una tale impresa è opportuno effettuare calcoli e valutazioni, per cercare di comprendere la possibilità di raggiungere il traguardo prefissato con la giusta tranquillità.
Presentarsi ad un finanziatore (normalmente un Istituto di Credito) con le idee chiare nelle proprie possibilità e soprattutto nella possibilità di rendere il prestito ricevuto nei modi e nei tempi concordati può essere utile a dare la giusta tranquillità a chi presta il denaro per l'investimento.
Questo può fare innanzitutto ottenere il via libera al finanziamento e ancora meglio può permettere di ottenere condizioni migliori per il prestito.
Quali sono i passi che occorre fare per acquistare l'abitazione e quali condizioni la rendono più conveniente rispetto all'affitto?

1. CERCATE DI CAPIRE LE VOSTRE POSSIBILITA' FINANZIARIE
Girare per la città e visitare immobili alla ricerca dell'abitazione ideale può essere piacevole ma anche molto stancante, specialmente se non si hanno idee chiare sulle possibilità economiche e sulla possibilità di ottenere un mutuo.
Il primo... [continua sul sito]