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gennaio – Studio Paolisso & Partners
Secondo gli ultimi dati Istat, nel mese di gennaio 2023 l’inflazione avrebbe rallentato ulteriormente rispetto a dicembre. Valori sempre a doppia cifra ma che di fatto sancirebbero il superamento del picco nella crescita dei prezzi. Stando all’Istituto di statistica, nel primo mese dell’anno l’indice dei prezzi al consumo è passato dall’11,6% al +10,1% tendenziale, con una crescita mensile del paniere di prodotti che si limita a +0,1%.
A guidare la discesa dell’inflazione è lo stesso elemento che nel corso del 2022 ne ha guidato la fiammata, ovvero i beni energetici. La categoria dei regolamentati è passata da un pesantissimo +70,2% a -12,0% mentre quella dei non regolamentati da +63,3% a +59,3%. La tendenza dei prezzi energetici è particolarmente evidente sul mercato all’ingrosso. I dati GME, il gestore dei mercati energetici, registra per febbraio un Prezzo Unico Nazionale di poco superiore ai 160 €/MWh nel mese di febbraio 2023. Un valore decisamente più elevato rispetto alla media storica (nel 2019, prima della pandemia, un MegaWattora costava circa 52 €) che però costituisce un fondamentale passo avanti rispetto alle quotazioni record del 2022. L’anno... [continua sul sito]
Articolo 1, comma 253, legge 30 dicembre 2021, n. 234. La legge di Bilancio 2022, all'articolo 1, comma 253,  per promuovere interventi diretti a salvaguardare l'occupazione e assicurare la continuità  delle attività imprenditoriali delle cooperative, ha previsto che, per tale tipologia di società costituite  a decorrere dal 1° gennaio 2022, sia riconosciuto, per un periodo massimo di 24 mesi dalla data di costituzione della cooperativa, l'esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali complessivi a carico dei datori di lavoro (con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL), per un importo massimo di  6.000 euro su base annua per ogni lavoratore, riparametrato e applicato su base mensile.
 

A chi è rivolto l'esonero

Le piccole imprese, costituite in forma di società cooperative da lavoratori provenienti da aziende i cui titolari intendano trasferire le stesse in cessione o in affitto, possono usufruire dell'esonero previsto dalla Legge 234/2021.

L'esonero deve essere autorizzato dalla Commissione europea (ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) che ha ritenuto compatibile la misura con il mercato interno,... [continua sul sito]
La nuova riforma degli ammortizzatori sociali avvenuta con legge n. 234/2021 ha introdotto l'obbligo per tutte le aziende che occupano almeno 1 dipendente, a partire dal 1° gennaio 2022, di essere iscritte ad un Fondo di solidarietà Bilaterale, che deve essere istituito dalle rappresentanze sindacali datoriali e dei lavoratori del proprio settore, o in alternativa al FIS (Fondo di integrazione salariale).

Le prestazioni

Il Fondo eroga l'assegno di integrazione salariale, che ha la durata di:


13 settimane in un biennio mobile, in favore dei dipendenti da datori di lavoro che, mediamente, occupano fino a 5 dipendenti;
26 settimane in un biennio mobile, in favore dei dipendenti da imprese che, mediamente, occupano più di 6 dipendenti.


L'ammontare dell'assegno di integrazione salariale ha un massimale di importo pari a quello delle altre integrazioni ordinarie, straordinarie e di solidarietà.

L'aliquota di Finanziamento del FIS (i Fondi bilaterali declineranno la propria aliquota specifica)

L'aliquota di finanziamento ordinaria del FIS è:


0,50%... [continua sul sito]
I contribuenti che effettuano rilevanti cessioni all'esportazione, cessioni intracomunitarie ed operazioni assimilate, potrebbero avere rilevanti crediti IVA nei confronti dell'Erario.

Le suddette operazioni, infatti, sono non imponibili ai fini IVA e, pertanto, i contribuenti che le pongono in essere, non percependo imposta a titolo di rivalsa dai propri cessionari o committenti, non possono abbattere il credito d'imposta che hanno realizzato al momento di effettuazione del relativo acquisto.

Un rimedio che permette a tali contribuenti di evitare il formarsi di un credito IVA significativo, è costituito dalla facoltà, ricorrendone i presupposti, di effettuare acquisti di beni, servizi ed importazioni senza applicazione dell'imposta sul valore aggiunto.

I contribuenti che scelgono di avvalersi di tale facoltà, sono definiti correttamente come "esportatori abituali".

Lo status di esportatore abituale, ai sensi dell'articolo 1 del D.L. 746/1983, viene acquisito nel momento in cui le operazioni che concorrono alla formazione del plafond IVA nel periodo di riferimento (anno solare o dodici mesi precedenti a seconda che il contribuente... [continua sul sito]
Il fatturato dell’industria a gennaio recupera rispetto a dicembre 2020 ma continua a registrare una caduta rispetto al periodo pre-pandemia. Martedì 23 marzo Istat ha pubblicato il suo tradizionale rapporto sul fatturato dell’industria, facendo il punto sull’andamento degli affari del settore produttivo italiano nel primo mese del 2021. Stando alle rilevazioni e alle stime il fatturato dell’industria sarebbe aumentato del 2,5% rispetto al mese di dicembre 2020. Una crescita congiunturale trascinata dal mercato estero, in forte ripresa a +5,0%, mentre il mercato interno si limita ad un +1,2%. La crescita del fatturato viene stimata per tutte le categorie di industrie. L’energia in primis avrebbe visto il proprio fatturato crescere del 7,8% rispetto a dicembre 2020, i beni intermedi del 3,2%, i beni strumentali dell’1,9% e i beni di consumo dell’1,4%.

Come anticipato, le criticità sorgono nel confronto tra il fatturato di gennaio 2021 e di gennaio 2020. Il confronto tendenziale, che permette di quantificare le variazioni anno su anno, si presenta ancora una volta negativo. Il fatturato totale, nonostante la crescita rispetto a dicembre 2020, si attesta... [continua sul sito]
Dal 1° gennaio 2021 decorrono gli effetti dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. 

A partire da tale giorno nei rapporti commerciali con il Regno Unito dovranno essere osservate le regole previste per le operazioni con paesi Extra-UE e quindi:


per quanto riguarda le cessioni di beni, non si tratterà più di operazioni intracomunitarie e quindi non si applicherà più il regime di reverse charge (art. 41 DL 331/93) con obbligo di presentazione degli elenchi INTRASTAT, bensì gli adempimenti connessi alle esportazioni ed alle importazioni (con pagamento, in quest’ultimo caso, di dazi e IVA all’ingresso nell’Unione Europea). Inoltre non sarà più possibile applicare le triangolazioni per le merci che passano nel Regno Unito.
per quanto riguarda le prestazioni di servizi, nel caso di servizi resi si continuerà ad emettere fattura ai sensi dell’art. 7-ter del DPR 633/1972. Nel caso di servizi ricevuti, non si dovrà più integrare la fattura (reverse charge), ma sarà necessario emettere un’autofattura.
 


Sono previste delle disposizioni transitorie per le operazioni a cavallo d’anno... [continua sul sito]
La produzione industriale a gennaio batte le previsioni mentre continuano a scendere i prestiti alle società non finanziarie. Istat e Banca d'Italia hanno pubblicato le ultime rilevazioni statistiche prima dell'emergenza Covid-19, che comincerà ad essere catturata dai dati relativi al mese di febbraio. In altre parole i dati in nostro possesso oggi fotografano la condizione di partenza con cui l'Italia si è trovata a far fronte all'epidemia. Rilevazioni che, dopo il susseguirsi di provvedimenti governativi focalizzati sul contenimento, saranno destinate inevitabilmente ad erodersi e a peggiorare.

Anzitutto la notizia (relativamente) buona: la produzione industriale a gennaio è aumentata del 3,7% rispetto a dicembre. Gli analisti si aspettavano un rimbalzo dell'1,6% dopo il dato negativo di dicembre (-2,6%), previsione largamente battuta. Inserita in un'ottica tendenziale, ovvero relativa agli ultimi 12 mesi, la produzione continua a risultare in contrazione, stavolta dello 0,1% (gli analisti si aspettavano un -3,7%). L'aumento nella produzione su base mensile si è verificato in tutti i comparti, in primis nei beni strumentali (+4,1%), seguiti dai beni intermedi... [continua sul sito]
La produzione industriale a gennaio batte le previsioni mentre continuano a scendere i prestiti alle società non finanziarie. Istat e Banca d'Italia hanno pubblicato le ultime rilevazioni statistiche prima dell'emergenza Covid-19, che comincerà ad essere catturata dai dati relativi al mese di febbraio. In altre parole i dati in nostro possesso oggi fotografano la condizione di partenza con cui l'Italia si è trovata a far fronte all'epidemia. Rilevazioni che, dopo il susseguirsi di provvedimenti governativi focalizzati sul contenimento, saranno destinate inevitabilmente ad erodersi e a peggiorare.

Anzitutto la notizia (relativamente) buona: la produzione industriale a gennaio è aumentata del 3,7% rispetto a dicembre. Gli analisti si aspettavano un rimbalzo dell'1,6% dopo il dato negativo di dicembre (-2,6%), previsione largamente battuta. Inserita in un'ottica tendenziale, ovvero relativa agli ultimi 12 mesi, la produzione continua a risultare in contrazione, stavolta dello 0,1% (gli analisti si aspettavano un -3,7%). L'aumento nella produzione su base mensile si è verificato in tutti i comparti, in primis nei beni strumentali (+4,1%), seguiti dai beni intermedi... [continua sul sito]
Per la predisposizione del 730 precompilato, il Sistema Tessera Sanitaria mette a disposizione dell'Agenzia Entrate le informazioni concernenti le spese sostenute per le prestazioni sanitarie. A tal fine, le strutture sanitarie ed i medici devono trasmettere al STS, entro il 31 gennaio 2020, i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi effettuati nel 2019 per prestazioni non erogate o parzialmente erogate.
La comunicazione dei dati relativi alle prestazioni sanitarie deve avvenire da parte di:

Aziende sanitarie locali (ASL);
aziende ospedaliere;
istituti di ricovero e cura a carattere scientifico;
policlinici universitari;
farmacie pubbliche e private;
presidi di specialistica ambulatoriale;
strutture per l'erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa;
altri presidi e strutture accreditati per l'erogazione dei servizi sanitari;
strutture autorizzate per l'erogazione dei servizi sanitari e non accreditate al SSN;
iscritti all'Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri;
iscritti agli Albi professionali degli psicologi;
... [continua sul sito]
Per la predisposizione del 730 precompilato, il Sistema Tessera Sanitaria mette a disposizione dell'Agenzia Entrate le informazioni concernenti le spese sostenute per le prestazioni sanitarie. A tal fine, le strutture sanitarie ed i medici devono trasmettere al STS, entro il 31 gennaio 2020, i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi effettuati nel 2019 per prestazioni non erogate o parzialmente erogate.
La comunicazione dei dati relativi alle prestazioni sanitarie deve avvenire da parte di:

Aziende sanitarie locali (ASL);
aziende ospedaliere;
istituti di ricovero e cura a carattere scientifico;
policlinici universitari;
farmacie pubbliche e private;
presidi di specialistica ambulatoriale;
strutture per l'erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa;
altri presidi e strutture accreditati per l'erogazione dei servizi sanitari;
strutture autorizzate per l'erogazione dei servizi sanitari e non accreditate al SSN;
iscritti all'Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri;
iscritti agli Albi professionali degli psicologi;
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